L’utilizzo della Radiofrequenza per l’ablazione della Fibrillazione atriale
In cosa consiste l'ablazione della fibrillazione atriale con la radiofrequenza?
La radiofrequenza è una delle energie termiche utilizzate per l'ablazione della fibrillazione atriale e nello specifico utilizza il calore. L'altra energia termica utilizzata per l'ablazione della fibrillazione atriale è invece il congelamento (utilizzato dalla cryoablazione). Infine, esiste una energia non termica, l'elettroporazione, che utilizza i campi elettrici pulsati. Di queste altre due energie ho parlato in altri articoli.
Cosa utilizza la radiofrequenza?
Come accennato, la radiofrequenza utilizza il calore per creare lesioni alle cellule del cuore responsabili della fibrillazione atriale. La parte iniziare dell'intervento di ablazione è simile a quella della cryoablazione e dell'elettroporazione. Si tratta in tutti i casi di interventi mini-invasivi che non richiedono incisioni chirurgiche ma soltanto l'accesso di vene all'inguine e talvolta alle braccia. Attraverso queste vene, con particolari cateterini, si raggiunge l'atrio sinistro dove viene svolta l'ablazione.
Nel caso della radiofrequenza si va a ricostruire la "mappa elettro-anatomica tridimensionale" dell'atrio sinistro per individuare le vene polmonari e le altre strutture che ci interessano per l'ablazione.
Qual è il vantaggio della ricostruzione elettro-anatomica dell'atrio sinistro?
La ricostruzione elettro-anatomica ci permette di applicare delle erogazioni di radiofrequenza puntuali (in precisi punti del cuore) piuttosto che coinvolgere un'area più o meno estesa, come invece avviene per la cryoablazione e l'elettroporazione.
Oltre al vantaggio di applicare delle erogazioni puntuali di energia vi è la possibilità di andare a cercare anche punti al di fuori delle vene polmonari che possono essere coinvolti nell'insorgenza e perpetuazione della fibrillazione atriale.
Quali sono le zone target dell'ablazione della fibrillazione atriale?
Il punto chiave dell'ablazione della fibrillazione atriale è l'isolamento elettrico delle vene polmonari e tale isolamento viene ottenuto da tutte e tre le metodiche utilizzate (sia dalla radiofrequenza che dalla cryoablazione ed elettroporazione).
La ricerca di ulteriori punti da andare ad ablazire può essere valutata in casi particolari e solitamente tale ricerca viene eseguita con la ricostruzione elettroanatomica e l'utilizzo della radiofrequenza.
Quanto dura la procedura di ablazione della fibrillazione atriale con la radiofrequenza?
La durata della procedura di ablazione con radiofrequenza è solitamente è un po' più lunga rispetto alla cryoablazione ed elettroporazione.
I motivi principali sono il tempo necessario per ricostruire la mappa elettroanatomica ad alta densità dell'atrio sinistro e l'applicazione delle erogazioni puntuali piuttosto che il coinvolgimento di un'area più vasta.
In media un operatore esperto per isolare elettricamente le
vene polmonari ci mette quasi due ore (dal reperimento degli accessi venosi). È
bene comunque ricordare che sono già disponibili dei cateteri che stanno
riducendo la durata di applicazione della radiofrequenza mantenendo la stessa
efficacia, quindi la durata della procedura si prevede che si ridurrà.
Si ricorda inoltre che esiste anche un pallone a radiofrequenza di cui non parlo in questo articolo.
Con quale anestesia viene eseguita l'ablazione della fibrillazione atriale con radiofrequenza?
La procedura viene eseguita con anestesia locale a livello dell'inguine e una blanda "analgo-sedazione". In pratica vengono somministrati blandi analgesici e sedativi in modo da far tollerare la procedura senza particolari problemi ed evitando le problematiche di anestesie più importanti.
Il Dott. Filippo Placentino visita in diverse Sedi in Emilia Romagna, Marche e Veneto (scoprile QUI) ed esegue gli interventi di ablazione di aritmie e di impiantistica di Pacemaker/Defibrillatori/Loop Recorder presso l'Ospedale di Alta Specialità Accreditato SSN Maria Cecilia Hospital (Cotignola - Ravenna).
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